Il nostro specialista di riferimento per questa branca è il Dott. Giuseppe Oppo

 

La pneumologia è quella branca della medicina che si occupa della cura e dello diagnosi e cura dell’apparato respiratorio.

Che cos’è la visita pneumologica?

La visita pneumologica viene eseguita per escludere, diagnosticare o controllare un disturbo a carico dei bronchi e dei polmoni. L’esame viene effettuato dal medico specializzato in penumologia, ossia nello studio e nella cura delle 

diagnosi e cura dell'apparato respiratorio

malattie a carico dell’apparato respiratorio. Vengono sottoposti a questo esame i pazienti con patologia già nota (che effettuano un controllo) ed i pazienti invitati dal proprio medico curante a recarsi dallo pneumologo, in modo da accertare la natura di alcuni sintomi, quali la sensazione di oppressione al torace, la difficoltà nella respirazione, l’affanno a riposo, la tosse persistente, le espettorazioni prolungate e/o con tracce di sangue, il dolore toracico e le apnee notturne.

Come si svolge la visita pneumologica?

La prima fase della visita pneumologica consiste nella valutazione anamnestica del paziente da parte dello specialista: ciò consiste nella raccolta di informazione che il paziente deve fornire in merito ad alimentazione, vizio del fumo, consumo di alcol, livello di attività fisica e di sedentarietà, tipo di lavoro svolto, assunzione di farmaci, altri casi familiari di problematiche respiratorie. Inoltre il medico, in questa fase, prenderà visione di tutta la documentazione circa eventuali esami svolti in precedenza dal paziente. Nella seconda fase viene eseguita la visita vera e propria: lo pneumologo eseguirà l’auscultazione dei polmoni tramite lo stetoscopio; in base a quanto risulterà dalla visita, si elaborerà una diagnosi e si prescriverà la relativa terapia da seguire. É però possibile che venga richiesto al paziente di eseguire altri esami come ad esempio la spirometria, l’emogasanalisi, l’esame colturale dell’espettorato e le radiografie del torace, per raccogliere maggiori informazioni.

Cos’è la polisonnografia?

La polisonnografia è un test diagnostico che registra l’andamento e le variazioni di alcuni parametri fisiologici durante le fasi REM e NON-REM, nei soggetti con sospetti disturbi del sonno..Lo strumento utilizzato per la registrazione di tali parametri è un apparecchio computerizzato, chiamato polisonnigrafo; questo strumento viene collegato all’individuo sotto esame, tramite dei sensori cutanei, situati all’estremità di diversi cavi

I parametri fisiologici registrati dal polisonnigrafo durante il sonno notturno sono: le onde cerebrali (cioè l’attività del cervello), i livelli di ossigeno, il battito cardiaco, la respirazione, i movimenti oculari e i movimenti degli arti (sia superiori che inferiori).

 

La polisonnografia è indicata quando un individuo soffre di un qualche disturbo del sonno.
Infatti, i parametri registrati dal polisonnigrafo consentono di stabilire le anomalie delle fasi REM e NON-REM e cosa ne altera la corretta alternanza.
In base ai risultati del test, un medico specialista delle malattie del sonno è in grado di valutare la natura del disturbo notturno e pianificare la terapia più opportuna.

DISTURBI DEL SONNO PER I QUALI È INDICATA LA POLISONNOGRAFIA

La polisonnografia viene svolta quando il medico, in base a un esame obiettivo preliminare, sospetta che il paziente soffra di:

  • Sindrome delle apnee notturne. Nota anche come sindrome da apnea ostruttiva notturna, provoca, durante il sonno, delle interruzioni temporanee della respirazione.
  • Disturbi del movimento correlati al sonno. L’individuo affetto da tali problemi è protagonista di movimenti involontari, solitamente con gli arti inferiori (è assai raro che vengano mosse le braccia o le mani). Due esempi tipici di disturbi del movimento correlati al sonno sono: la sindrome della gambe senza riposo (RLS) e i movimenti periodici degli arti inferiori.
  • Narcolessia. È una malattia neurologica che causa ripetuti attacchi di sonno e una continua sensazione di sonnolenza diurna. Chi ne soffre, si addormenta più volte nell’arco dell’intera giornata, anche quando è occupato in attività coinvolgenti.
  • Disturbi del comportamento durante la fase REM. Soffrono di tali disturbi le persone che “vivono” fisicamente i propri sogni, con gesti di gambe o braccia, imprecazioni, agitazione ecc.
  • Disturbi del comportamento durante la fase NON-REM (o disturbi comportamentali notturni della fase NON-REM). Appartiene a questa categoria una serie di diversi problemi, come per esempio il sonnambulismo e il risveglio confusionale.
  • Insonnia cronica. È l’incapacità di dare continuità al sonno notturno. Certe persone ne sono affette in modo cronico.

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