Il nostro specialista di riferimento per questa branca è:
Dott. Ruben Fiorito
La ginecologia è una branca della medicina che si occupa dello studio degli organi sessuali femminili, in particolare della prevenzione e cura delle patologie dell’apparato genitale della donna. Sono comprese, inoltre, le problematiche della sfera riproduttiva e la fecondazione assistita.Si avvale della figura professionale del medico specializzato in ginecologia e ostetricia detto medico ginecologo, che si occupa della donna in tutte le fasce d’età, dalla pubertà, nel periodo fertile, in menopausa e nella postmenopausa. La ginecologia si occupa anche delle problematiche legate alla sfera riproduttiva e delle tecniche di fecondazione assistita.
Esame obiettivo ginecologico
Per esame obiettivo ginecologico o, più semplicemente, esame o visita ginecologica, si intende una specifica procedura semeiologica eseguita dal medico ginecologo o, in alcuni casi, dal medico urologo atta alla valutazione fisiologica o patologica dell’apparato genitale femminile; tale esame può completarsi con l’esecuzione di un’ecografia transvaginale.
L’esame obiettivo ginecologico si divide in due diversi momenti: la palpazione e l’ispezione.
Palpazione
La palpazione consente la valutazione di eventuali masse a carico dei genitali esterni (vulva, piccole e grandi labbra) e dei genitali interni (vagina, cervice uterina). La valutazione palpatoria della cervice viene sovente attuata attraverso la “palpazione bimanuale” dopo aver invitato la donna ad urinare. La tecnica consiste nell’esercitare una pressione a livello dell’ipogastrio con una mano al fine di mobilizzare ed abbassare l’utero e, simultaneamente, con l’altra mano, di esplorare con due dita la vagina fino ad entrare in contatto con la cervice uterina. Questa procedura consente di valutare superficie e consistenza cervicale e dolorabilità e mobilità dell’utero, quest’ultima compromessa da alcuni processi patologici come la PID. Questa manovra consente inoltre di stabilire l’eventuale retroversione uterina (utero non palpabile). In questi casi, l’utero può essere valutato attraverso l’esplorazione rettale che consente, inoltre, l’individuazione dello spazio sovravaginale nelle isterectomizzate.
Ispezione
L’ispezione dell’apparato genitale femminile si divide in esterna e interna (quest’ultima si attua con l’ausilio di uno speculum).
Ispezione dei genitali esterni
Attraverso l’ispezione dei genitali esterni vengono valutate:
- La regione vulvo-perineale
- Le caratteristiche e la distribuzione dell’apparato pilifero
- Il trofismo e l’integrità della cute vulvare (grandi labbra)
- Il trofismo e l’integrità del vestibolo vaginale
- Forma, dimensioni, colore ed integrità delle piccole labbra
- Forma, dimensioni ed integrità del prepuzio clitorideo e del clitoride
- Presenza di alterazioni in senso flogistico (eritema, secrezioni), discariocinetiche, distrofiche (atrofia, assottigliamento, scomparsa pliche) o traumatiche (lacerazioni, abrasioni).
In questa fase si divaricano le grandi e piccole labbra con il pollice e il medio della mano dominante al fine di ispezionare il vestibolo vaginale, i residui imeneali o lo stesso imene e l’orifizio uretrale; tale procedura consente di valutare la beanza vaginale per scegliere lo speculum più adatto all’ispezione interna. Nel sospetto di un prolasso uterino la donna viene invitata a tossire o “ponzare” per valutare l’eventuale procidenza delle pareti vaginali; analogamente e con l’ausilio della palpazione è possibile fare diagnosi differenziale tra cistocele e rettocele.
Ispezione dei genitali interni
Una volta completata la palpazione e l’ispezione dei genitali esterni, si procede all’inserimento dello speculum, un accessorio di metallo o plastica disponibile in diverse misure. Accuratamente lubrificato e riscaldato, viene inserito in vagina a lame chiuse e con il diametro trasverso parallelo alla rima vulvare; viene poi delicatamente spinto ruotandolo verso l’asse orizzontale per essere posizionato a ridosso del fornice posteriore. Le valve dello speculum vengono quindi aperte stando ben attenti a non provocare dolore; in caso contrario si deve procedere al riposizionamento di uno speculum più piccolo. Difficoltà di apertura dello speculum o inadeguata visione della cervice uterina possono essere causate da retto-cistocele o da una portio molto anteriore. Una volta aperte le valve deve essere valutata la presenza di secrezioni, la forma, la dimensione, il colore, l’integrità e la superficie della cervice uterina. La vagina può essere valutata agevolmente attraverso l’uso di uno speculum trasparente o durante la cauta estrazione dello speculum metallico; gli elementi valutati sono elasticità, presenza di rugae, secrezioni, integrità, colorito e trofismo. Durante l’ispezione con speculum è inoltre possibile eseguire pap test, tamponi vaginali e cervicali.
Ecografia transvaginale
L’ecografia transvaginale è un sistema di indagine diagnostica spesso utilizzato in ginecologia ed ostetricia. Rispetto all’ecografia pelvica trans-addominale (nella quale la sonda ecografica viene appoggiata sull’addome inferiore) permette una migliore visualizzazione di utero, endometrio, cervice uterina, tube di Falloppio, ovaie e dello spazio parauterino, comprensivo delle logge parieto-coliche e del cavo del Douglas.
L’ecografia transvaginale viene considerata una metodica invasiva; differente dall’ecografia tradizionale transaddominale, la sonda viene posizionata all’interno della vagina. Tale sonda, rivestita con materiale monouso e di piccole dimensioni (poco più di 1 cm di diametro), viene inserita in vagina con l’ausilio del gel per ultrasonografia, consentendo un ingresso agevole ed indolore. L’ecografia transvaginale viene effettuata dal medico ginecologo o da altro personale medico competente; la paziente viene invitata ad urinare prima dell’esame e, una volta a vescica vuota, viene fatta distendere in un lettino per esami in posizione ginecologica. L’esame si completa in pochi minuti se non sono necessarie ulteriori indagini.